… i concerti furono l’ennesima occasione per capire che della protesi, in fondo, non avevo bisogno.
Per me era più che altro uno scudo.
Quando cominciai a spostarmi con continuità, cominciai pure a capire che senza mi muovevo meglio ed avevo molti meno problemi.
Devo a quel tempo, di musica e pensieri, in parte quello che sono adesso.
Facevo la vita che facevano gli altri, inseguivo le mie passioni, ascoltavo e mi ascoltavo di più.
E soprattutto, testardo, non avevo paura anche quando con me non c’era nessuno…