Eccoci in partenza per queste 5 tappe che ci porteranno a meno di 100 chilometri da Roma.
Dopo una cena in compagnia di Michela e Cesare nel loro ospitale “la Vecchia Posta” a Gallina, allietati anche da un pezzo musicale con Ghironda e Voce, all’indomani, con il cielo grigio e saturo d’acqua, assieme a Rita ci siamo incamminati verso Radicofani.
Sulla carta, se fossimo partiti da San Quirico, questa è la tappa più dura di tutta la Francigena (a detta di molti) ma negli anni ho imparato a superare i limiti ma allo stesso tempo a riconoscerli ed a oggi 32 chilometri sono per me ancora troppi con uno zaino sulle spalle.
Sorridiamo della fortuna che non piova, ma dura molto poco, in cui dallo zaino siamo costretti ad estrarre il poncho dallo zaino ed indossarlo.
Il paesaggio come nelle tappe precedenti merita la nostra attenzione, anche quando, in alcuni occasioni, camminiamo sulla via Cassia, dietro consiglio di abitanti, consigliandoci alcune deviazioni per non incappare in alcune zone estremamente fangose.
La tappa è di circa 18 chilometri e non sentiamo il bisogno di una pausa pranzo, anche perché, non ce ne sarebbe la possibilità, non attraversando mai nessun centro abitato.
Togliamo e rimettiamo più volte il poncho fino a quando intravediamo dinnanzi a noi Radicofani.
Da li a poco un pietra ci dice che l’arrivo è a 8 chilometri, segnale chiaro, che è l’inizio della salita.
Ci sediamo qualche secondo e controllo sulla cartina la difficoltà dell’ascesa ma non mi preoccupa.
Camminiamo…camminiamo…camminiamo, sotto alla pioggia con il pensiero a quei pellegrini, che nei mesi più caldi affrontano questa tappa in cui la possibilità di un riparo e davvero molto raro, come la possibilità di un rifornimento d’acqua.
Più che pellegrini, li chiamerei eroi dei tempi nostri.
Si scherza con Rita, fino a quando veniamo colpiti da un nubifragio pazzesco e si ride ancora di più.
Sintetizzando…. la pioggia è semplicemente acqua.
Arriviamo un passo alla volta a Radicofani, grande traguardo per entrambi e come non bastando, “bagniamo” la tappa con una birra piccola, premio che ci prendiamo, guadagniamo ed assaporiamo.